Ecco un nuovo articolo tratto da Rivista Natura Air – il magazine digitale di Edinat
I camaleonti sono il prototipo dell’animale esotico, lontano, tropicale. Chi direbbe, invece, che anche in Italia esiste una piccola popolazione che vive in libertà?
Due gruppi di camaleonte mediterraneo (Chamaleo chamaleon) risultano, infatti, stabili e riproduttivi nella penisola: uno in Puglia – zona di Nardò in provincia di Lecce – e l’altro nella zona di Palmi, in provincia di Reggio Calabria.
Avvistamenti sporadici di singoli individui, sparsi più o meno per tutta Italia, si sono susseguiti nel corso del novecento, ma dagli anni ’80 in poi c’è stato un aumento delle segnalazioni in queste zone del sud.
Come mai? Gli esperti allora hanno cominciato ad avanzare ipotesi sulla loro provenienza: i più romantici hanno pensato a una popolazione “relitta” cioè residuo di un’antica presenza, mentre altri più realisti hanno ipotizzato una introduzione, fortuita o no, da parte dell’uomo.
Recentemente alcuni scienziati hanno deciso di approfondire la questione delle origini, sfruttando la genetica. Grazie ai test molecolari si è innanzitutto potuto confermare che i camaleonti di entrambe le popolazioni sono effettivamente camaleonti mediterranei ed è stato svelato il mistero della loro provenienza: i camaleonti pugliesi appartengono alla sottospecie israeliana (Chamaleo chamaleon recticrista), quelli calabresi hanno origini nordafricane. Ma come sono arrivati nel nostro paese?
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