A chi ancora si appassiona ai temi ambientali, pochi per la verità, non saranno sfuggiti due temi, apparentemente lontani ma accomunati dal medesimo verbo, che in questi giorni hanno fatto capolino nelle pieghe remote dei giornali: lo scioglimento dell’Antartide e del Corpo Forestale dello Stato.
La diminuzione dei ghiacci nell’Antartide è stata di recente confermata dai dati diffusi dall’Agenzia Spaziale Europea, pubblicati da Science: in alcune aree lo spessore delle piattaforme è diminuito del 20% nel giro di due decenni e il fenomeno è in netta accelerazione. Vale la pena ricordare che l’enorme magazzino di ghiaccio dell’Antartide custodisce il 92% delle riserve di acqua dolce del pianeta. Secondo molti glaciologi ed esperti di clima il fenomeno rilevato è direttamente connesso con l’utilizzo dei combustibili fossili da parte dell’uomo che causa un anomalo riscaldamento degli oceani.
A volere lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato, invece, è l’attuale governo. Ne abbiamo parlato anche noi qualche giorno fa.
Prendendo spunto dalla “società liquida” di Zygmunt Bauman potremmo affermare che lo scioglimento sta diventando uno dei segni più drammatici della nostra epoca. Tutto è liquido e tutto viene liquidato. La sola cosa che rimane solida in questo mare di liquidità è la solida disattenzione di molti.
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