Il colosso farmaceutico tedesco Bayer (il produttore dell’aspirina, per intenderci), ha acquistato a settembre per 58,8 miliardi di euro l’americana Monsanto, che fabbrica sementi OGM e pesticidi (tristemente famosa anche per aver prodotto il diserbante Agente Orange durante la guerra del Vietnam). Da qui il timore che l’Europa possa essere presto invasa da coltivazioni OGM.
Movimenti ambientalisti e agricoltori contrari alla proliferazione delle coltivazioni geneticamente modificate si sono subito mossi nel tentativo di bloccare questo “matrimonio infernale”. Le sementi OGM prodotte da Monsanto, infatti, devono essere coltivate in simbiosi con lo specifico pesticida Glifosato, accusato da più parti di essere cancerogeno.
L’allarme dell’opinione pubblica è stato pressante, fino al punto che ora il Direttore generale della Bayer, Werner Baumann, ha dichiarato al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung: “Non abbiamo acquisito la Monsanto per portare le sementi OGM in Europa. Molti temevano che questo sarebbe stato più facile da realizzare per noi, grazie alla buona reputazione di cui godiamo nel vecchio continente, rispetto all’americana Monsanto. Ma non è questa la nostra intenzione”.
E ha poi continuato, riconoscendo la vasta opposizione europea agli OGM: “Se i politici e la società civile in Europa non vogliono accettare le sementi geneticamente modificate, allora noi ci adegueremo, anche se siamo in disaccordo nel merito”.
Questa “linea morbida” annunciata da Baumann ha – probabilmente – anche un fine politico: infatti, i regolatori europei e americani devono ancora approvare la grande fusione tra i due colossi agricolo-farmaceutico. Inoltre, parallelamente alla grande controversia sul Glifosato, Bayer deve anche affrontare l’attenta analisi comunitaria in corso sui propri pesticidi, accusati di provocare la morte in massa delle api.
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