Chiunque sia venuto a Roma avrà sicuramente visitato la Mole Adriana, meglio conosciuta come Castel Sant’Angelo.
Situato sulla sponda destra del Tevere, di fronte al ponte Sant’Angelo e vicino al rione Borgo, fu costruito tra il 125 d.C. e il 139 d.C. grazie all’Imperatore Adriano che voleva assicurarsi un monumento funebre unico e maestoso. In seguito, nel quinto secolo fu usato come fortezza e nella metà del 1300 trasformato in roccaforte dello Stato Pontificio, assumendo l’attuale nome di Castel Sant’Angelo.
Questo bellissimo monumento è arricchito all’esterno da un parco di circa cinque ettari. L’impianto risale alla fine dell’Ottocento, in concomitanza con la costruzione dei muraglioni d’argine del Tevere (ideati per contrastare le frequenti inondazioni) e con il restauro del Castello. In seguito, nell’ambito della preparazione dell’Esposizione Universale di Roma svoltasi nel 1911 e dedicata al cinquantenario dell’Unità italiana, il Castello e la Piazza d’Armi furono inseriti nell’itinerario dell’Esposizione Universale. Il progetto prevedeva di trasformare i piazzali e i bastioni fra il recinto quadrato e quello pentagonale in un parco e di arredarlo con monumenti architettonici o fontane artistiche. L’impianto s’incentrava sull’inserimento di doppi filari di alberature lungo i rampari e di due giardini a parterre. Tutto rimase così organizzato fino al febbraio del 1934, quando i lavori di realizzazione dell’attuale parco furono affidati ad Attilio Spaccarelli.
La sistemazione di Spaccarelli si basava sostanzialmente su un’estensione del doppio filare d’alberatura lungo tutti e quattro i rampari e proponeva le aiuole lungo la cinta quadrata e il parterre triangolare nella piazza d’armi.
Per collegare i viali superiori al giardino basso furono realizzate due scale monumentali. A completamento dell’arredo furono inserite due imponenti statue.
In occasione del Giubileo del 2000 fu realizzato, accanto a Castel Sant’Angelo, sul lungotevere, un giardino classico all’italiana e una passeggiata con vista sul fiume.
Dal punto di vista botanico non si trova una grande biodiversità, ma le specie presenti sono comunque tipiche del clima Mediterraneo e pertanto sono ben inserite dal punto di vista paesaggistico. Troviamo il cipresso (Cupressus sempervirens), l’alloro (Laurus nobilis), l’Olivo (Olea europea), il Pino (Pinus pinea) e il Leccio (Quercus ilex). Non mancano poi numerose specie animali, soprattutto avifauna, tra cui falchi pellegrini, gheppi, storni, merli e i sempre più a loro agio parrocchetti dal collare. Presenti anche molti gechi e lepidotteri.
Il periodo più bello per visitarlo, se non altro per il clima, è quello che va da aprile a ottobre, in modo da poter godere del maestoso monumento e del parco che lo accompagna con assoluta tranquillità e piacere, soprattutto nelle serate estive.
Come sempre vi auguro buona passeggiata!
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