Quando gli inverni sono particolarmente rigidi gli animali devono affrontare grandi difficoltà, come quella di reperire il cibo.
Il problema colpisce in particolar modo gli uccelli acquatici, che non possono alimentarsi quando gli specchi d’acqua gelano.
Lo scorso inverno le basse temperature nel Delta del Po hanno spinto numerosi volatili (soprattutto aironi cenerini, aironi bianchi e cormorani) ad ammassarsi nell’unico tratto acquoso scampato alla morsa del ghiaccio, dove pertanto era ancora disponibile qualche risorsa di cibo.
Insieme ad altri fotografi abbiamo portato quotidianamente decine di chili di pesce (sardine comprate al supermercato) per aiutare gli uccelli a sfamarsi e, al contempo, ottenere il contesto adatto per realizzare qualche scatto fotografico interessante.
Gli uccelli si sono abituati velocemente alla nostra presenza, che associavano al cibo e, quando lanciavamo il pesce, lo agguantavano ancor prima che toccasse terra. Non sono mancate le zuffe per la conquista del cibo e, per fotografarle, la difficoltà maggiore è stata cogliere l’attimo giusto poiché l’azione durava solo una manciata di secondi dopo il “lancio del pesce”.
Per ottenere scatti validi, pertanto, sono stati indispensabili tempi di esposizione rapidissimi e lo scatto multiplo.
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