Ecco un nuovo articolo tratto da Rivista Natura Air – il magazine digitale di Edinat
Le folle estive che si riversano nella “Piazzetta” possono far pensare il contrario ma, se si escludono le isole, il Promontorio di Portofino offre ancora uno dei tratti di costa meglio conservati e più interessanti di tutto il Mare Tirreno. La protezione ormai consolidata dell’Area Marina Protetta (AMP), istituita una ventina di anni fa, e l’assenza di approdi e costruzioni (a parte una splendida basilica medioevale), rendono la porzione Sud del Parco un luogo fantastico da visitare in canoa, alternando l’esplorazione delle coste con le immersioni tra gli scogli.
Si parte dalla baia di Niasca – minuscolo approdo a un passo dal centro balneare di Paraggi, dove è possibile noleggiare canoe e kayak – e, saltando il tratto di costa più frequentato, si dirige la prua verso Sud direttamente su Punta del Faro, “porta” dell’AMP, pagaiando sotto i pini d’Aleppo che si protendono sul mare.
Dopo aver doppiato la punta con la Chiesa di San Giorgio, è tutto un susseguirsi di punti interessanti per indossare maschera e pinne e tuffarsi in acqua, come Cala del Vitrale, raggiungibile solo via mare e interdetta ai mezzi a motore e ai pescatori. Più avanti si trova la Baia degli Inglesi, dopo la quale si raggiunge l’insenatura dell’Abbazia di San Fruttuoso, uno degli edifici religiosi più incantevoli della Liguria e non solo. Nella baia, a circa 17 metri di profondità, si trova la statua del Cristo degli Abissi, posizionata qui nel 1954. La scultura bronzea, alta circa 2,5 metri, raffigura Cristo con le braccia rivolte verso la superficie ed è ormai da più di mezzo secolo il simbolo dell’attività subacquea lungo le coste del promontorio.
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