Le immagini di due cuccioli di orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) sono state catturate dalle telecamere posizionate all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo. Una buona notizia, che si aggiunge all’avvistamento – nel mese di luglio – di un giovane individuo nato lo scorso anno.
«Nelle popolazioni selvatiche la percentuale di sopravvivenza dei cuccioli è molto bassa e non supera il 50 % – ha spiegato l’Ente in una nota -. Nel 2015 abbia censito che su 11 cuccioli nati ben 6 sono riusciti a sopravvivere, vale a dire il 54%».
Le cause della morte degli orsetti sono molteplici. La più comune è, però, quella dell’uccisone dei nuovi nati da parte di altri animali della stessa specie. La densità di popolazione degli orsi all’interno del Parco è, infatti, molto elevata sebbene il numero degli individui sia comunque limitato. Un problema, per un animale che ha bisogno di grandi spazi e che spinge gli orsi ad attuare sistemi di auto regolazione. Inoltre, a differenza di quanto avviene in altre popolazioni ursine, il cucciolo di orso bruno marsicano viene precocemente allontanato dal gruppo familiare. I piccoli vengono lasciati dopo un anno e mezzo dalla nascita e questo li espone a rischi maggiori di attacchi da parte di maschi adulti. Tuttavia, è proprio questo allontanamento precoce del cucciolo che consente alla femmina di accoppiarsi nuovamente e di aumentare le potenzialità riproduttive.
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