Tempo fa la notizia ha fatto il giro del mondo: domenica 8 maggio la Germania ha raggiunto il 90% di autosufficienza energetica solo con le fonti rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico e biomasse). Qualcuno ha lo ha bollato come un caso isolato, favorito dalla bassa richiesta tipica di un giorno festivo. In realtà già nel 2015, almeno per un paio di giorni al mese e per tutti i mesi dell’anno, il 78% della domanda energetica tedesca era stata coperta da rinnovabili. E il giorno di Santo Stefano, per qualche ora, era stata raggiunta la soglia dell’80%.
Nel 2011, poche settimane dopo il disastro di Fukushima, Angela Merkel fece un netto dietrofront, per lei che fino ad allora era stata convinta nuclearista, e annunciò la chiusura delle più vecchie centrali atomiche del Paese e un nuovo obiettivo: arrivare all’80-100% di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2050. Da più parti, anche in Italia, fecero un sorrisino. Invece, un Paese che ha 80 milioni di abitanti e che fino a pochi anni fa viveva di atomo e di carbone sta dimostrando che si può vivere di energia pulita. Basta volerlo.
In Danimarca, in alcuni giorni dell’anno, si è arrivati a produrre oltre il 100% dell’energia richiesta grazie all’eolico e al solare. D’accordo, sono solo 5 milioni e mezzo di persone che vivono nei pressi di uno dei mari più ventosi del mondo, ma il risultato è ugualmente strabiliante. C’è un caso ancora più sorprendente, quello del Costa Rica. In questo paese è stato prodotto, per 75 giorni di fila, il 100% del fabbisogno di energia elettrica tramite il sole e le abbondanti risorse idriche.
L’Italia ha alle spalle una lunga tradizione nella produzione di energia idroelettrica, che da sola raggiunge quasi il 50% dell’energia rinnovabile, tuttavia lo scorso anno le fonti cosiddette alternative hanno coperto solo il 36% del nostro fabbisogno, con punte del 40% in alcuni giorni. Fabbisogno energetico che – è il caso di ricordarlo – è in calo dal 2008.
Siamo in ritardo, come accade troppo spesso. Si potrebbe anche dire che nonostante l’assenza di una chiara e convinta strategia politica produciamo già ora quasi il 40% dell’energia da fonti rinnovabili. Qualcuno lo leggerà come il solito modo italiano di cavarsela, sempre e in ogni caso. A qualcun’altro farà solo rabbia.
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