A livello globale, le zone aride rappresentano l’habitat del 50% del bestiame e il 44% delle terre coltivabili.
Inoltre, le aree a rischio desertificazione contengono il 46% delle riserve carbonifere del Pianeta.
Accelerato dal cambiamento climatico, l’impatto della desertificazione si sta già manifestando in tutto il mondo.
Per questo trovare soluzioni concrete che diano una risposta nell’immediatezza è diventata una necessità prioritaria, sia per salvaguardare la sicurezza alimentare che per assicurare una pace duratura.
Di questo si è parlato nel corso della tavola rotonda promossa dal padiglione del Qatar ad Expo. Affrontare i rischi imminenti del cambiamento climatico è possibile, dal momento che il fenomeno, che interessa il 40% delle terre abitate e oltre 2 miliardi di persone, non è irreversibile.
“Gli effetti del cambiamento climatico sono già qui e ora e dobbiamo affrontarli uniti”, ha affermato l’Ambassador Bader Omar Al Dafa, direttore della Global Dryland Alliance (GDA), che ha aggiunto: “Prendere provvedimenti immediati rappresenta una priorità per prevenire questi rischi: dobbiamo agire subito e agire uniti in modo che ogni soluzione sia propedeutica all’altra”.
Infatti, si prevede che entro 25 anni la produzione di cibo diminuirà del 12% mentre al contempo i prezzi subiranno un incremento del 30%.
52 Paesi sono considerati zone aride, e tra questi ci sono Australia, Russia, Stati Uniti, Kazakistan e Cina.
Sebbene la strada per raggiungere una soluzione duratura sia lunga, esistono chance di arginare il fenomeno di desertificazione.
“La degradazione dei suoli aridi non è irreversibile – ha affermato Ertharin Cousin, executive director del World Food Program (WFP) -. Esistono delle soluzioni e devono essere trovate nella prevenzione delle crisi, nella gestione del rischio, negli investimenti nella ricerca scientifica e nel trasferimento tecnologico. Diversi progetti di successo stanno già dimostrando che un approccio multilaterale e collaborativo è realmente in grado di affrontare queste sfide nel momento in cui emergono”.
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