Queensland. Australia. Continente affascinante. Chiudiamo gli occhi e…. quasi sempre la prima cosa che viene in mente è il suo simbolo – un canguro. Con le orecchie grandi, i salti lungi e spettacolari, la figura caratteristica e la coda fortissima… un animale ben riconoscibile e onnipresente, quasi banale. Proprio il soggetto banale è la sfida per il fotografo.
La situazione si prospettava difficile: ero là proprio per passare il maggior tempo possibile fra loro. Passo dopo passo, ora dopo ora, scatto dopo scatto, cercando un po’ di più che un ritratto fritto e rifritto, mi avvicinavo allo scopo. Fu solo un istante: quel giorno fotografavo i canguri da lungo tempo e loro avevano smesso di notare la mia presenza. In disparte, Mamma paziente e calma e Piccolo saltante, pieno d’energia. All’improvviso, in un momento magico, si sono avvicinati l’uno all’altra ed uniti dal sentimento. Un gesto breve, come batter d’occhio, ma forte come il legame fra loro.
Appena finito, l’azione è svanita nell’aria e i protagonisti sono tornati ad un dolce far niente. Ho dato un’occhiata alla mia Pentax: «L’hai visto anche tu?».