Tecnici e ricercatori della Fondazione Mach hanno incontrato a Mezzolombardo – nella tradizionale giornata di porte aperte a Maso delle Part – più di 300 frutticoltori per aggiornarli sulle soluzioni tecniche innovative per la coltivazione della frutta, melo e pero in particolare. Le sperimentazioni in frutticoltura condotte dalla Fondazione Mach proseguono verso un modello di frutteto altamente sostenibile e innovativo: si punta sempre più a un frutteto “in parete”, multiasse, con filari più stretti, che richieda meno trattamenti fitosanitari, favorisca la meccanizzazione e agevoli l’esecuzione delle operazioni colturali. Proseguono, infatti, con esito positivo le prove che riguardano la forma di allevamento in parete, riducendo progressivamente la larghezza degli interfilari. Gli impianti degli ultimi anni prevedono 2-2,5 metri tra le file, con alberi di spessore inferiore ai 60 cm, con forma “multi-asse”, fino al frutteto perdonabile che non necessita di scale o carri raccolta.
Verso una maggiore attenzione alle componenti salutistiche
Pierluigi Magnago, del Centro Ricerca e Innovazione, ha presentato ai frutticoltori i risultati raggiunti dal programma di miglioramento genetico del melo e alcune delle migliori selezioni. Oltre alle caratteristiche visive e gustative, il programma di miglioramento genetico cerca di guardare anche ai composti nutraceutici nei frutti. Il miglioramento genetico, soprattutto nel breeding (l’allevamento – ndr) classico, legato ai cicli della natura, necessita di tempi relativamente lunghi. Vi è quindi la necessità di anticipare lo studio di caratteri che si presume in futuro possano concretizzarsi in nuove opportunità per produttori e consumatori.
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