Sulle Alpi vive un passeriforme di grandi dimensioni che svolge un ruolo importante nell’ecologia dei boschi: la nocciolaia (Nucifraga caryocatactes). Il nome lascia intuire che si tratta di un uccello “goloso” di nocciole e altri semi che trova nelle foreste alpine e nei boschi – come quelli del pino cembro e di altre conifere – e talvolta, perfino di castagne.
Una delle peculiarità di questo uccello, ma anche di altri Corvidi (come le ghiandaie, le gazze e le taccole), è quella di approfittare dell’abbondanza di cibo per creare delle dispense nascoste da utilizzare nei mesi invernali. Tuttavia, quando la coltre nevosa è troppo alta, l’accessibilità a queste dispense può venire compromessa ed è così che le mangiatoie rifornite di noci e nocciole possono costituire un prezioso aiuto per superare l’inverno. La velocità con cui questi uccelli localizzano le birdfeeders è proverbiale ed è correlata alla loro intelligenza, alla loro capacità di comunicazione e alla memoria: sarà sufficiente abituarli ogni anno ad un rifornimento in un luogo definito. E pensare che per molto tempo si è creduto che la nocciolaia – proprio a causa della sua abitudine a creare grosse dispense di semi – fosse la principale responsabile della rarefazione dei boschi di pino cembro. In seguito, dopo lo sterminio di parecchie nocciolaie, si è invece scoperto che proprio le dispense di questi Corvidi erano fondamentali nell’ecologia forestale. Vediamo perché. Una volta raccolti, i semi vengono trasportati in luoghi sicuri e nascosti nel terreno che la nocciolaia riesce quasi sempre a ritrovare; tranne che per una piccola percentuale che non verrà più recuperata, rimanendo abbandonata nel terreno, favorendo così la nascita di nuovi alberi.
Una delle capacità più sorprendenti, provata scientificamente, è la memoria straordinaria di questi uccelli nel ritrovare il punto esatto dove hanno interrato una nocciola; le statistiche dimostrano che almeno l’80% dei semi nascosti viene ritrovato! Negli Stati Uniti, le nocciolaie hanno mostrato di ricordare dove si trovavano le dispense nascoste anche dopo 285 giorni.
La creazione di una mangiatoia speciale dedicata a nocciolaie e ghiandaie potrebbe arrecare dei vantaggi anche ai passeriformi di piccole dimensioni, come pettirossi e cince – anch’essi affamati durante le nevicate – che in questo modo subirebbero meno furti di semi nelle loro mangiatoie da parte degli uccelli più grandi.
Tratto da La Rivista della Natura 6/2013
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