La leonessa e la volpe
La volpe scherniva la leonessa, rinfacciandole di non saper mai mettere al mondo più di un figlio per volta. «Sì», rispose quella, «uno solo, ma un leone».Delle cose belle non si misura la quantità, ma il valore.
– Esopo, FavoleEcco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
– Matteo 10, 16Sendo dunque necessitato uno principe sapere bene usare la bestia, debbe di quelle pigliare la golpe [volpe] e il lione: perché el lione non si difende da’ lacci, la golpe non si difende da’ lupi; bisogna dunque essere golpe a conoscere e’ lacci, e lione a sbigottire e’ lupi […].
– Niccolò Machiavelli, Il Principe xviii, 7
Tutti abbiamo letto, almeno una volta nella vita, una favola, un racconto o addirittura un romanzo in cui fossero protagonisti gli animali. Spesso in Letteratura gli animali possono essere presi come dei modelli a cui ispirarci. Non c’è nulla da fare, l’innocenza degli animali, la loro naturalezza, insomma, la loro “animalità”, li rende unici, incorruttibili e soprattutto onesti, nonostante le difficoltà che anche loro possono incontrare.
Dagli animali sono nate delle favole stupende, spunti di saggezza utili a tutti per poter imparare a discernere; per capire, ad esempio, che, come risponde la leonessa nella favola, «delle cose belle non si misura la quantità, ma il valore».
O ancora, gli animali diventano dei simboli: Gesù invita ad avere la prudenza del serpente e la semplicità delle colombe. Tutto questo è disarmante e particolarmente evidente. Invece che demonizzare i serpenti e sminuire le colombe, cogliamo le loro qualità per assumerle nel quotidiano.
Quante volte, inoltre, si pensa alla furbizia della volpe. Incredibile, lo stesso Machiavelli, parlando del Principe ideale, sostiene che debba avere la furbizia della volpe per districarsi da quei lacci che nella vita ci legano e ci bloccano; ma allo stesso tempo è convinto che debba avere anche la forza del leone per poter spaventare i lupi.
Probabilmente il punto di partenza può essere uno per tutti: osservare. Trovarsi di fronte a degli animali e guardare con attenzione come si comportano, come vivono e addirittura riuscire a capire quale virtù o vizio potrebbero rappresentare. Speriamo che i racconti che forse si fanno leggere solo alla scuola primaria possano tornare sulle nostre mensole e sotto i nostri occhi.
Sicuramente è difficile parlare di vizi veri e propri con gli animali, ma in quanto a virtù … è possibile che possano reggere il confronto (se non superarlo) con parecchi membri della specie Homo sapiens sapiens.
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