La votazione finale sul rinnovo per altri 15 anni dell’utilizzo di erbicidi contenenti glifosato è stata nuovamente rinviata.
Per la seconda volta nel giro di pochi mesi gli Stati membri non sono riusciti a trovare un comune accordo. Dalle prime fonti raccolte parrebbe che l’Italia abbia espresso la propria contrarietà al rinnovo dell’autorizzazione.
La prossima scadenza è quella del 30 giugno: se entro questa data non verrà trovato un accordo, su tutto il territorio dell’Unione Europea non sarà più possibile utilizzare prodotti che contengano il noto erbicida.
Assoluzione da parte dell’Oms e della Fao
La notizia arriva a pochi giorni di distanza dalla dichiarazione congiunta della Fao e dell’Oms, secondo cui è improbabile che l’assunzione di glifosato attraverso la dieta possa essere cancerogeno per l’uomo.
Per l’Organizzazione mondiale della sanità le quantità di erbicida ingerite con l’alimentazione sarebbero, infatti, insufficienti a causare l’insorgenza di malattie. Nel comunicato si legge che: “Complessivamente, le evidenze indicano che la somministrazione di glifosato e dei prodotti che lo contengono a dosi fino a 2000mg/kg di peso corporeo assunti per via orale – la più importante via di esposizione alimentare umana – non è associata con effetti genotossici nella maggioranza degli studi condotti sui mammiferi”.
Secondo la commissione, insomma, a piccole quantità la sostanza – che viene assunta attraverso la frutta e la verdura contaminate – sarebbe tollerata dal nostro corpo.
Tuttavia, nel documento si legge anche che: “Qualche studio ha evidenziato un’associazione positiva tra l’esposizione al glifosato e il rischio di linfoma non Hodgkin. Nonostante ciò, l’unico studio condotto con una grande coorte e di grande qualità non ha trovato evidenza di una associazione per nessun livello di esposizione”.
Mobilitazione partita dal basso
Le dichiarazioni della Oms e della Fao non sono sufficienti per chi, da tempo, si batte affinché l’uso dell’erbicida – e dunque dei prodotti in cui esso è contenuto – venga bandito nel nostro Paese.
Le associazioni ambientaliste, in questi mesi, hanno combattuto in prima linea affinché fosse vietato glifosato.
Secondo recenti sondaggi, oltre il 75% degli italiani – la percentuale di cittadini più alta in Europa – aveva chiesto che il pesticida venisse bandito.
Ora bisognerà attendere la fine del mese per capire se sarà vittoria.
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