Due grossi iceberg, della dimensione complessiva di circa 160 chilometri quadrati, si sono staccati dalla piattaforma di ghiaccio Nansen.
I blocchi di ghiaccio sono ora alla deriva, spinti dai venti e dalle correnti in direzione nord-est e sembrerebbe che non costituiscano, al momento, una minaccia per le basi di ricerca che si affacciano sulla costa della Baia di Terra Nova, tra le quali c’è anche l’italiana Mario Zucchelli.
Il distaccamento è un evento annunciato: già dal 2013 il monitoraggio della piattaforma da parte dei satelliti Sentinel – del programma Copernicus dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) – aveva fatto presagire la frattura come spiega anche Vito Vitale, dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr): “Nel tempo la frattura si era allargata ed estesa fino al punto di far presagire un distacco massivo. Questo è accaduto perché le piattaforme galleggianti che circondano le coste del continente Antartico sono soggette a un equilibrio molto più delicato e rispondono con maggiore sensibilità ai cambiamenti climatici rispetto al ghiaccio che si trova sulla terraferma”.
Nell’ultimo secolo è la terza volta che nella piattaforma Nansen, di dimensioni pari alla Tunisia, si verifica un fenomeno del genere.
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