Si è chiusa con un bilancio più che positivo la 15esima edizione di H2R Mobility for Sustainability, il Salone principe della mobilità sostenibile in Italia ed Europa, organizzato nei giorni scorsi all’interno della grande piattaforma di Ecomondo, con un affluenza di oltre 105 mila visitatori, il 2% in più rispetto alla scorsa edizione.
«Questo evento continua a crescere e ad attirare attenzione – ha spiegato il professor Fabio Orecchini, presidente del comitato scientifico ed ideatore della manifestazione –. Ringrazio gli espositori storici e i nuovi intervenuti per la fiducia dimostrata in un progetto che dimostra la centralità dell’auto nel processo di avvicinamento alla sostenibilità».
Un evento che che si conferma tassello chiave per lo sviluppo sostenibile della mobilità e che è stato promosso dal CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di tecnologie avanzate per l´energia, dall’ENEA – Agenzia Nazionale per le Nuove tecnologie, l’Energia e lo sviluppo economico sostenibile e dal CARe – Center for Automotive Research and Evolution.
Un futuro elettrico ma non solo
Ad H2R hanno aderito quattro case automobilistiche che hanno proposto il proprio modo di interpretare la mobilità ecosostenibile. Kia, alla sua prima partecipazione ad H2R, si è presentata con due autovetture ibride a conferma di quanto la casa coreana sia orientata sul sistema misto: la prima è la berlina Optima Plug-in Hybrid, in grado di percorrere, in sola modalità elettrica, oltre 54 km a emissioni zero, mentre in modalità ibrida ha un’emissione di CO2 di soli 37 gr/km. La seconda ibrida di Kia era il crossover compatto Niro Hybrid, dotato di propulsione termico-elettrica.
La giapponese Toyota, da sempre sostenitrice dell’ibrido, esponeva Prius full hybrid, la quarta generazione di Toyota Prius, ma ha riconfermato il suo interesse per la tecnologia a idrogeno riproponendo Mirai, la prima berlina di serie con tecnologia fuel cell a celle combustibile (elettrico-idrogeno), la cui autonomia con un pieno è di oltre 500 Km.
La strategia green di Volkswagen, invece, oltre che sull’ibrido e sull’elettrico, punta sul biometano, che secondo la casa tedesca è la strada ecocompatibile più a portata nel breve tempo perché sfrutta le infrastrutture già esistenti. Erano esposte la Golf TGI BlueMotion, versione a metano della nota bestseller, la Golf GTE ibrido Plug-in, che unisce l’anima sportiva di Golf GTI e la sostenibilità della trazione elettrica, e la e-Golf, 100% elettrica, con 300 km di autonomia.
Sempre sul fronte dell’elettrico, Nissan ha riproposto la Leaf, nel nuovo restyling.
Come sempre, ai visitatori accreditati è stata offerta l’opportunità di provare con mano le auto di nuovissima generazione. I test drive effettuati sono stati 500, tutti a bordo delle sette vetture messe a disposizione.
Sostenibilità anche per i mezzi pesanti
Se il futuro delle auto sembra già chiaramente indirizzato, lo sviluppo dei mezzi pesanti sostenibili sembra rivolgersi verso il biometano, una delle soluzioni più concrete per la sfida della mobilità a basso impatto. Il gas prodotto da fonti rinnovabili garantisce, infatti, un impatto ambientale limitato e allo stesso tempo consente di sfruttare gli impianti.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com