Sento il segreto fruscio delle piccole foglie,
che aspettano di nascere.
L’aria è un vento d’amore
che si sprigiona dalle ali di aquile in amore –
oh aquile, oscurate il mio cielo con le ali!
Le colline e le acque mi compatiscono,
i pini mi rimproverano.
Non sono parole di una nota poesia che si studia a scuola, ma sono versi di un canto degli Indiani d’America del Nord. Il primo verso sembra quasi avere un’eco di pascoliana memoria, eppure gli autori di questi canti non erano dei letterati. Dalla loro parte però avevano un vantaggio: il sentire in modo vivo e partecipe la Natura. Non ci sono alternative: con la Natura bisogna vivere e non solo “andare d’accordo”, altrimenti sembrerà sempre di dover trovare dei compromessi. Porre attenzione alle minime dimensioni della vita, racchiusa nel nascere di una foglia che aspetta di nascere e sentire. Essere partecipi di quel segreto che la Natura porta con sé sin dalle origini; stupirsi di ogni germoglio che dopo un rigido inverno nasce e si sviluppa. Per fare questo, oltre ad un ottimo sguardo, occorre avere un buonissimo grado di ascolto, poiché non vi sarebbero possibilità di sentire il segreto ed inspiegabile fruscio «delle piccole foglie,/che aspettano di nascere».
L’aria non è qualcosa di impalpabile, non è solo un insieme di gas, non è assenza, ma è qualcosa di naturale e irripetibile, che entra nei nostri polmoni, che quindi sentiamo e dobbiamo percepire. L’aria che respiriamo è un dono prezioso e per questo motivo bisogna difenderla, mantenerla pura, come quando si fa un grande respiro a 2000 m di altitudine e si può solo pensare di essere grati di poter vivere e respirare su questa nostra Terra. L’aria è un dono preziosissimo ed unico, altrimenti perché mai paragonarla al vento d’amore «che si sprigiona dalle ali di aquile in amore»?
Forse ci pare azzardato, ma Petrarca avrebbe gradito gli ultimi due versi: non solo noi sentiamo e percepiamo, ma anche la Natura. Altrimenti come sarebbe possibile sentirsi a volte più compresi dalla Natura piuttosto che da alcuni uomini? Come sarebbe possibile sentirsi liberi e in ottima compagnia in un posto deserto e sperduto piuttosto che in una affollata città che ci offre tutto?
Come sempre, la Natura ama e insegna.
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