La recente approvazione da parte del Governo della norma che demanda alle province autonome di Trento e Bolzano la competenza sulla caccia ha scatenato l’ira delle associazioni animaliste, che hanno chiesto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di intervenire in prima persona.
«Ci appelliamo al Presidente della Repubblica perché non sottoscriva le modifiche, volute dalla province autonome e dal Governo, che consegnano nelle mani dei cacciatori delle province di Trento e Bolzano tutte le specie di animali selvatici presenti sul territorio e anche all’interno dei parchi, che verranno così trasformati in terreno di conquista dei cacciatori – si legge in una nota firmata da ENPA, LAC, LAV, LIPU e WWF –. Non possiamo accettare che il Governo utilizzi la vita degli animali selvatici come merce di scambio per ottenere consensi elettorali».
Cosa contestano le associazioni
Secondo i firmatari dell’appello, l’approvazione di questa norma consentirebbe ai cacciatori di poter uccidere qualsiasi animale selvatico, anche appartenente a specie tutelate e anche all’interno delle aree protette.
La deregulation venatoria, inoltre, andrebbe contro a quanto espresso dall’articolo 1 della Legge 157/1992, secondo cui la fauna selvatica è patrimonio dello Stato, che, quindi, dovrebbe tutelarla.
«Chiediamo al Presidente di dare un segnale forte a tutela della fauna minacciata e fermare la caccia– hanno concluso le associazioni –. I limiti imposti dalla legge nazionale non possono venire annullati per un accordo inaccettabile e incostituzionale concordato con il Ministero dell’Ambiente».
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