Il lago di Bracciano, situato a Nord di Roma, è uno dei laghi più famosi del Lazio e come i suoi “colleghi” condivide l’origine vulcanica. Si tratta, inoltre, di uno dei più grandi e profondi laghi d’Italia: 56,5 Km quadrati di estensione per 160 metri di profondità.
Nonostante la forte urbanizzazione del territorio nel quale si trova, il Lago di Bracciano conserva ancora elementi di grande naturalità con un’estesa vegetazione ripariale e ampi tratti di bosco che favoriscono la presenza di numerose specie animali e vegetali.
Il lago rientra all’interno del Parco naturale di Bracciano-Martignano, area propetta di oltre 16mila ettari istituita nel 1999 per garantire e valorizzare questo fantastico e delicato ecosistema.
Il paesaggio del Lago di Bracciano
I boschi ricoprono il 30% del territorio del Parco e questo è un dato rilevante visto che risulta, in percentuale, di gran lunga superiore alla media non solo regionale ma anche nazionale. In questi boschi possiamo trovare vasti castagneti (Castanea sativa) e querceti decidui, soprattutto di roverella (Quercus pubescens), mentre alle quote più alte il paesaggio forestale è impreziosito dalla presenza di importanti faggete sotto quota. Infatti, alle nostre latitudini, queste formazioni si ritrovano di norma a partire dai 900 metri di quota, mentre nel parco i rilievi massimi si aggirano sui 600 metri.
Il paesaggio rurale, invece, caratterizzato da ampi spazi aperti, è il frutto della costante presenza umana nell’area, risalente alle prime fasi dell’insediamento neolitico nella penisola italica (VI millennio a.C.).
La ricchezza di ambienti naturali favorisce anche la presenza di numerose specie animali, fra cui il cinghiale, il muflone, il daino e i più rari gatto selvatico e lupo. Anche gli uccelli di bosco sono numerosi, così come i rapaci, ma la presenza più consistente è costituita dall’avifauna migratoria.
L’uomo e il lago
Nel corso dei secoli lo sviluppo delle comunità locali ha determinato uno stretto legame tra uomo e natura che purtroppo sta diventando sempre più precario. I borghi rurali si sono trasformati definitivamente in piccole cittadine e le attività agricole moderne producono un alto impatto ambientale rispetto a quelle tradizionali. Inoltre, la crescente espansione della Capitale verso Nord rappresenta un ulteriore fattore di minaccia alla naturalità del territorio.
Tuttavia, ad oggi, la presenza del parco riesce a mitigare efficacemente le pressioni antropiche e a mantenere questa rara perla di naturalità alle porte di una metropoli come Roma. Un posto incantevole, soprattutto nel periodo primaverile, che si appresta a entrare nel suo massimo vigore in queste settimane e che renderà piacevoli molte giornate di noi romani e non.
Come sempre vi auguro buona passeggiata!
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