I gelada (Theropithecus gelada) dei Monti Simien sono facili da fotografare perché, non avendo molti predatori, hanno un istinto di fuga meno sviluppato.
Inoltre, sono abituati all’uomo in quanto da anni i ricercatori li monitorano e gli escursionisti si inerpicano sui sentieri per incontrarli.
Spesso capita di trovarsi in luoghi dagli spazi infiniti, privi di qualsiasi forma di civiltà, circondati da decine o centinaia di individui!
Poiché l’incontro con i gelada è ravvicinato, si possono usare diverse lunghezze focali e risultano molto utili gli zoom grandangolari o medio tele. Avere con sè due corpi macchina con ottiche differenti è sicuramente la scelta vincente.
Per questo scatto ho usato un 300mm f/2.8 con moltiplicatore di focale 1.4x. Sul campo, come in questo caso, solitamente non uso il cavalletto. Sfruttando l’ottica luminosa e la bella luce del primo mattino ho immortalato questo grosso maschio che spuntava da dietro una collinetta. Basta sdraiarsi a terra, oppure appoggiare i gomiti sul petto o sulle ginocchia, e si sopperisce alla mancanza del tripode, che in questi casi risulta addirittura controproducente perché il suo posizionamento rallenta lo scatto e può far perdere l’attimo migliore. La presenza di un cavalletto, infine, può spaventare le scimmie.
Nicola Destefano, fotografo
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