Il fenomeno del carsismo ha dato vita, solo nel nostro Paese, a oltre 33 mila grotte, di cui alcune lunghe chilometri e profonde centinaia di metri, mentre la maggior parte sono piccole e inesplorate, interessando nel complesso oltre il 27% del territorio nazionale.
Vi presentiamo, in una serie di puntate, alcune delle più importanti cavità aperte al pubblico e attrezzate per la visita.
13 Grotte di Stiffe, San Demetrio ne’ Vestini (AQ, Abruzzo)
Sono, tecnicamente parlando, una risorgenza, cioè il punto in cui un fiume torna alla luce dopo un tratto sotterraneo; nel caso di Stiffe, questo punto è situato all’apice della forra che sovrasta il piccolo paese. La presenza del corso d’acqua, che in alcuni periodi dell’anno raggiunge portate considerevoli, è sicuramente la caratteristica più importante delle Grotte. Entrando nella grotta i sensi sono di colpo investiti dall’ambiente inusuale: le gocce che cadono fanno rivivere il fenomeno dello stillicidio che ha dato forma alle insolite stalattiti e stalagmiti.
www.grottestiffe.it
14 Grotta del Cavallone, Lama dei Peligni (CH, Abruzzo)
L’entrata della Grotta appare come un occhio di cavallo incastonato nella parete rocciosa dalle forme che ne ricordano il muso. Per accedere al suggestivo atrio di entrata ci sono 174 scalini, scavati da abili scalpellini. Inoltrandosi nella cavità, l’acqua è la vera protagonista del viaggio all’interno di questo meraviglioso e unico mondo sotterraneo. Acqua regista di forme, creatrice di pozzi, gallerie, laghetti sotterranei; madre di stalattiti e stalagmiti.
www.grottedelcavallone.it
15 Grotte di Castelcivita, Castelcivita (SA, Campania)
Il sistema di cavità sotterranee, anche noto come Grotte del Diavolo, Grotte di Spartaco o Grotte Principe di Piemonte si apre tra le rive del fiume Calore e i Monti Alburni, mostrando uno scenario di gallerie, ampi spazi e strettoie, scavate dall’erosione carsica che si sviluppano lungo un unico ramo principale da cui si disserrano brevi diramazioni secondarie. Dall’analisi dei reperti fossili si è accertata una frequentazione umana del sito risalente a circa quarantamila anni fa. Incanta il paesaggio sotterraneo ancora attivo, in cui l’incessante stillare delle volte, continuando a formare stalattiti e stalagmiti, accompagna il cammino di numerosi visitatori durante tutto l’anno.
www.grottedicastelcivita.com
Qui trovi la seconda puntata
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