Il 28 luglio 1914 prese avvio ufficialmente il primo conflitto mondiale, destinato a cambiare per sempre il futuro del nostro pianeta.
La Grande Guerra costò la vita a 17 milioni di persone. Mai nel corso della storia uno scontro armato aveva provocato tanta morte e distruzione in così poco tempo. Le istituzioni europee sono impegnate a ricordare questo tragico evento per favorire la costruzione di una cultura della pace.
Il centenario della Prima guerra mondiale è anche un’occasione per riscoprire le tracce di una memoria condivisa fra i popoli che furono coinvolti, superando vecchi nazionalismi e guardando con una prospettiva nuova a vicende ormai sedimentate dalla storia.
Questo spirito rinnovato emerge nei pellegrinaggi e nelle proposte di visita ai territori di confine, proprio laddove si consumarono sanguinosi scontri ed estenuanti battaglie di posizione. La Slovenia ha costruito un ricco programma di promozione dei luoghi della memoria: fra la pianura e gli scenari montuosi, lungo le acque smeraldine dell’Isonzo (Soča in sloveno), uno dei fiumi alpini meglio conservati, oppure vicino a “un villaggio bianco con un campanile giù nella valle” che riporta alle toccanti pagine di Addio alle armi di Ernest Hemingway.
In tutti questi posti gli echi della Prima guerra mondiale non sono sopiti, tuttavia oltre alle località simbolo oggi è possibile esplorare anche le aree circostanti che offrono contesti naturalistici di grande fascino.
È un mondo speciale quello che ci attende appena oltre il confine di Nova Gorica. Superati i vigneti del Brda (il Collio sloveno), si raggiunge in breve Tolmin, la più comoda porta d’accesso al Parco nazionale del Triglav, bellissimo sistema di vallate e montagne in gran parte ricoperte da foreste verdeggianti. Pochi chilometri più a nord vi attende Caporetto (Kobarid), che con il suo Museo, premiato dal Consiglio d’Europa e indicato come esempio di imparzialità e rigore storico, racconta la tragedia vissuta da decine di migliaia di giovani sul Fronte dell’Isonzo.
L’emozione si fa ancora più viva lungo i sentieri attrezzati che risalgono i pendii intorno a Caporetto e portano tra fortificazioni e trincee risistemate per creare un grande Museo all’aperto. Ancora un poco più a settentrione c’è Bovec, luogo ideale per gli sport fluviali, rafting e canoa in primo luogo. Da qui si può raggiungere anche la vetta del Monte Kanin, montagna di grande suggestione posta al confine con l’Italia.
Altra meta importante è il Monte Kolovrat, il cui Museo all’aperto tranfrontaliero testimonia il sistema di postazioni di difesa e artiglieria, oltre che di punti di osservazione, costruito dall’esercito italiano. Dalla cresta si apre una veduta eccezionale sull’allora campo di battaglia, dal Kanin alla catena del Monte Nero (Krn) sino a Sveta Gora. Ma i siti e gli spunti turistici naturalmente sono molti di più. I musei all’aperto, i resti più importanti e i monumenti commemorativi del Fronte isontino nell’Alto Isonzo sono stati messi in collegamento con il Sentiero della pace.
E in occasione del 100° anniversario della Grande Guerra, gli operatori turistici italiani e sloveni si sono associati alla rete transfrontaliera per sviluppare insieme nuovi itinerari e promuovere la conoscenza di tutti questi luoghi. Un progetto turistico e culturale che unisce due nazioni e che NATURABlog vi farà conoscere passo dopo passo. Per scoprire come, non ci resta che darvi appuntamento alla prossima puntata.
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