Era il 4 novembre 1960. Lo scimpanzé David Greybeard era seduto sopra il piccolo cumulo rosso di un termitaio nelle vicinanze di Gombe, in Tanzania. L’animale era stato chiamato così per via dei peli bianchi che gli adornavano il mento. A pochi metri di distanza, la giovane primatologa Jane Goodall lo osservava in silenzio. David Greybeard era stato il primo esemplare della sua comunità ad averle permesso di avvicinarsi, aumentando così la fiducia dei compagni nei confronti dell’intrusa. Lo scimpanzé stava raccogliendo le termiti infilando un lungo stelo d’erba dentro al nido, a mo’ di lenza. Jane era incredula: se fosse stata in grado di osservare un solo scimpanzé utilizzare un utensile, tutto il progetto di ricerca si sarebbe rivelato un successo. Pochi giorni dopo Jane ritornò nello stesso luogo ed ebbe ancora più fortuna: vide David Greybeard scegliere lo stelo più adatto per la sua caccia alle termiti. Dopo aver trovato lo strumento idoneo, l’animale lo ripulì di tutte le foglie, in modo da renderlo una “lenza” perfetta per gli insetti, che vennero in effetti raccolti agevolmente. Insomma, non solo aveva utilizzato un utensile, ma lo aveva pure realizzato con le sue stesse mani.
La scoperta era rivoluzionaria: fino ad allora, l’uomo era stato ritenuto l’unico animale in grado di creare e utilizzare attrezzi. Le reazioni non tardarono ad arrivare da ogni parte, e tra i tanti scettici ci fu persino chi accusò Jane Goodall di aver addestrato gli scimpanzé. Per fortuna prove e controprove arrivarono ben presto, e di lì in poi fu ben chiaro come in realtà fossero tanti gli animali in grado di creare e utilizzare utensili di vario genere in natura. All’arrivo della notizia la risposta del mentore di Jane, Louis Leakey, fu emblematica: ormai bisognava ridefinire il concetto di uomo, il concetto di utensile, o includere lo scimpanzé tra gli esseri umani. E per Jane Goodall, giovane e sconosciuta appassionata di natura capitata in Africa quasi per caso, tutto cambiò. Divenne una delle personalità di spicco della primatologia e un’icona delle cause ambientaliste in tutto il mondo: la sua biografia si intitola infatti “La donna che ridefinì l’uomo”.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com