Il comportamento parassita del cuculo è proverbiale e sappiamo che più di 40 specie di passeriformi cadono vittima dello spietato opportunista.
Nelle zone umide le specie più colpite sono le cannaiole e i cannareccioni e, infatti, tutti gli anni trovo immancabilmente nidi di questi uccelli contenenti l’uovo o il pulcino del cuculo. Devo dire che il sentimento che provo quando li scopro è contrastante. Da una parte osservo la meraviglia della strategia riproduttiva del cuculo che riesce a perpetuare la sua specie facendo sprecare energie ad altri uccelli. Dall’altra, guardo con angoscia i nidi parassitati, conscio della sorte che spetta alla prole dei proprietari. Le uova o addirittura i pulcini saranno, infatti, gettati di sotto dal piccolo cuculo che, ancora implume e a occhi chiusi, ha l’istinto di caricarsi sul dorso tutto ciò che gli è vicino e di gettarlo oltre il bordo del nido, rimanendo l’unica bocca, pardon becco, da sfamare. I genitori adottivi ovviamente non si accorgono dell’inganno, anche perché spesso il colore dell’uovo deposto dal parassita è identico al loro e in seguito non si curano delle enormi dimensioni (rispetto alle proprie) che il figliastro riesce a raggiungere.
È interessante sapere che ogni femmina di cuculo depone il suo uovo nel nido della specie che l’ha allevata. Ma per allocare le uova in un nido così piccolo mamma (si fa per dire) cuculo deve aguzzare l’ingegno: o si libra in volo per un attimo e lascia cadere l’uovo nel nido oppure lo depone sul terreno e poi lo afferra delicatamente con il becco per depositarlo nel nido ospite.
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