Le donne non sono le uniche mamme che parlano e cantano ninne nanne ai bimbi ancora in grembo: una nuova ricerca ci svela che le mamme delfino “fischiano” il proprio nome ai piccoli non ancora nati, poco prima del parto, e poi per le successive due settimane. Il tipico fischio del delfino è come una firma dell’individuo, una sorta di nome di battesimo, e così i cuccioli riescono subito a identificare la propria madre.
“Noi ipotizziamo che sia un rituale che fa parte del processo di imprinting” sottolinea Audra Ames, dottorando dell’Università Southern Mississippi. Osservando una mamma delfino di 9 anni in acquario, i ricercatori hanno registrato 80 ore di “conversazioni” prima e dopo la nascita del piccolo delfino Mira. Hanno registrato anche i fischi degli altri 5 delfini presenti per capire se il “dialogo” fosse esclusivo tra la mamma e il suo cucciolo. Lo studio ha, in effetti, rilevato l’incremento del “fischio-firma” a partire da due settimane prima del parto, come a iniziare il processo di apprendimento fin dalla permanenza in utero.
Un evento non molto diverso da quanto accade tra gli umani, dove i nascituri sembrano sviluppare una preferenza per la voce materna durante gli ultimi tre mesi di gravidanza.
Molto interessante anche il comportamento della piccola comunità di delfini che, durante il processo di imprinting, ha ridotto la frequenza dei propri fischi per poi tornare alla normalità, trascorse due settimane dal parto: quasi a non voler disturbare e confondere il difficile momento di apprendimento del piccolo delfino. All’età di circa due mesi, il piccolo delfino svilupperà il proprio personale fischio di riconoscimento, diverso da quello della madre e degli altri delfini della comunità: non vuole che il suo “nome” possa essere confuso con altri del gruppo.
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