Sarà colpa dell’inverno che in questo ultimo periodo ha deciso di farsi sentire, o forse della sesta decina d’anni che mi sta cadendo pesantemente sulle spalle, sta di fatto che tale concomitanza di situazioni mi ha suggerito di parlarvi della manutenzione della bicicletta da corsa.
Anche nella sua estrema semplicità, priva di motore e di parti elettroniche, la bicicletta è soggetta al consumo sistematico, per attrito, di alcune sue parti e necessità di cure periodiche.
La pulizia e la manutenzione della bicicletta dipendono dalla percorrenza chilometrica e dalle condizioni climatiche.
Non c’è dubbio che la brutta stagione contribuisca sensibilmente a sporcare e rovinare la nostra due ruote: le strade, spesso bagnate e ricoperte di prodotti chimici per evitare la formazione di ghiaccio, sono fonte di detriti corrosivi per la catena ed i vari ingranaggi della trasmissione, per i freni e le ruote.
Per la manutenzione spicciola della mia bicicletta uso un treppiede, due spruzzini: uno con liquido detergente ed uno con acqua pura; più spazzolini, rotolo di carta assorbente da casa e lubrificante.
E’ buona consuetudine pulire periodicamente la bicicletta. La mia subisce le mie attenzioni circa una volta alla settimana. Ma percorro anche 15.000 km. all’anno!
Partiamo con uno spruzzino per irrorare la catena, le corone ed i rapporti del cambio, con un detergente apposito. Molto utile usare uno strumento dotato di spazzoline rotanti appositamente creato per lavare la catena.
Fatto ciò smontiamo le ruote per avere migliore accesso alle parti della bicicletta. Le rotelle del deragliatore posteriore vanno accuratamente ripulite dai depositi di sporco e grasso di cui vengono ricoperte. La polvere nera che ricopre i tamponi dei freni e intasa i loro intagli va eliminata. Così come va passata con uno straccio imbevuto di detergente la banda frenante dei cerchioni.
Col medesimo detergente puliremo i tubi del telaio, i pedali, le corone anteriori.
Rimontate le ruote stendiamo un leggero strato di lubrificante specifico sulla catena, ripulendola dagli eccessi di olio, sfregandola con uno straccio asciutto.
Se la bici non è eccessivamente coperta di fango, è preferibile non spruzzarla con l’idropulitrice, l’acqua ad alta pressione tende a penetrare in tanti posti dove non dovrebbe entrare: guaine dei cavi, movimento centrale, canotto di sterzo…
Per quanto riguarda le parti che si consumano: è ovvio controllare i copertoncini che man mano si appiattiscono e possono avere crepe o scollamenti delle tele. Una gomma apparentemente integra, ma molto usata, puo’ improvvisamente lacerarsi lasciandoci a piedi sul più bello. Per risparmiare è conveniente, dopo 1500/2000 km scambiare la gomma posteriore (che si consuma prima) con quella anteriore.
I pattini dei freni vanno sostituiti quando sono diventati troppo sottili.
Per evitare di compromettere corone e pignoni è buona regola sostituire la catena di trasmissione ogni 5.000 km. In caso di grandi percorrenze, se i denti dei pignoni o delle corone sono ridotti al lumicino, tali parti vanno purtroppo rimpiazzate. Anche gli stessi pedali, a lungo andare, non s’incastrano più perfettamente alle tacchette (anche se nuove) delle scarpe.
Tra le parti più soggette a deterioramento abbiamo i cavi di cambi e freni. Spesso la cambiata è ritardata dallo scarso scorrimento dei cavi nelle guaine, per cui ogni tanto è utile sostituire anche quelle. L’avvolgimento del manubrio si consuma per lo sfregamento con le mani e va rinnovato.
Le ruote hanno anche loro bisogno di manutenzione, tirandone i raggi quando cominciano a stortarsi e sostituendole quando le bande frenanti si scavano compromettendone la resistenza.
Se togliendo le mani dal manubrio non riusciamo a fare avanzare diritta la bicicletta è quasi certo che il canotto e relativi cuscinetti siano da controllare e probabilmente sostituiti. Anche i cuscinetti del movimento centrale dei pedali hanno una durata che non è illimitata. Saranno scatti improvvisi o ticchettii ripetitivi a metterci sul chi vive.
Anche il mozzo della ruota posteriore con i suoi cuscinetti può denunciare problemi dopo lunghe percorrenze.
Non ho mai avuto problemi di rottura con i telai in carbonio, che però in caso di urto si scheggiano e si sverniciano facilmente, mentre mi si è troncato il tubo reggisella in carbonio. Gli attacchi della sella possono allentarsi. Mentre la sella se molto usata può perdere le sue caratteristiche anatomiche ed anche rompersi.
Per concludere con un messaggio di speranza, vi informo che ho appena sostituito la mia bicicletta dopo 5 anni di fedele servizio e 80.000 km. all’attivo. Comunque era ancora perfettamente funzionante.
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