Dopo avervi mostrato, in un altro articolo, la foto del martin pescatore mentre si tuffa nell’acqua, vi mostro ora il risultato di quella battuta di pesca. Come potete vedere, questo variopinto uccelletto è assai abile nella pesca e non potrebbe essere diversamente, visto che si procura il cibo soltanto in quella maniera. Essendo uno specialista (si ciba esclusivamente di prede vive catturate in acqua) è parecchio vulnerabile e in caso di condizioni ambientali avverse può addirittura perdere la vita. Per esempio, il perdurare del ghiaccio lungo i corsi d’acqua lo mette in seria difficoltà e lo costringe a spostarsi di decine e decine di chilometri per cercare acque sgombre, ma una giornata di digiuno può essergli fatale. Del martin pescatore mi ha colpito soprattutto la l’abilità nello scorgere i pesci anche in acque non troppo limpide.
Una mattina arrivai allo stagno dove avevo messo un posatoio per attirarlo e fotografarlo, ma le piogge del giorno precedente avevano reso torbida l’acqua. Pensai che la situazione non fosse favorevole al mio piccolo amico e che quel giorno non l’avrei sicuramente visto. Invece, arrivò come al solito, un attimo di attesa sul posatoio, il tuffo e il ritorno sul ramo con un guizzante pesciolino nel becco. Più volte pescò in quelle condizioni dandomi la prova che il primo tuffo andato a bersaglio non era stato casuale.
Per fotografare queste azioni di pesca uso Nikon D500 con un 300 mm f/2,8 chiuso a diaframma 7,1; sensibilità ISO sempre alta, 2000-3200, per avere tempi di almeno 1/3000 di secondo.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com