Polvere d’osso per curare l’epilessia e altri disturbi della mente: è questa la soluzione al mistero del cranio con 16 fori presente tra le reliquie dei martiri di Otranto. Tra i resti scheletrici, disposti dietro cinque grandi vetrate, era stata notata la presenza di una calotta cranica con perforazioni perfettamente rotondeggianti. Di queste, 8 attraversano tutto lo spessore del tavolato cranico, mentre 8 sono perforazioni incomplete che non raggiungono il tavolato interno. L’assenza di reazione ossea intorno alle lesioni indica un intervento praticato dopo la morte dell’individuo.
Il team dell’Università di Pisa, guidato dal professor Gino Fornaciari, ha svelato le ragioni della misteriosa trapanazione multipla: “È stato difficile risalire alle ragioni di questa pratica” spiega la dottoressa Valentina Giuffra, autrice dello studio.
La chiave di volta per chiarire il mistero l’ha fornita l’analisi dei testi di storia della medicina di epoca moderna: “I testi riferiscono l’uso di polvere di cranio umano come ingrediente per la cura dell’epilessia e di altri disturbi per i quali non esisteva una spiegazione razionale. La testa era considerata la parte più importante del corpo umano, un capolavoro della creazione, depositaria di forze spirituali invisibili che si conserverebbero anche dopo la morte. A tal proposito alcuni autori del XVIII secolo suggeriscono proprio l’utilizzo dell’osso polverizzato di individui deceduti di morte violenta e non sepolti, come è appunto il caso dei martiri di Otranto. Le lesioni sono il risultato di una trapanazione multipla effettuata con uno strumento dotato di una grande punta arrotondata. Questo tipo di strumento non poteva produrre rondelle ossee, ma solo polvere d’osso”.
La storia delle reliquie di Otranto
Le reliquie degli 813 abitanti della cittadina pugliese, massacrati il 14 agosto 1480 dalle milizie turche guidate da Gedik Ahmet Pascià perché rifiutarono di convertirsi all’Islam, sono conservate nella Cappella dei Martiri della cattedrale di Otranto, dove furono trasferiti un anno dopo l’eccidio. I martiri di Otranto sono stati beatificati nel 1771 e canonizzati il 12 maggio 2013 da Papa Francesco.
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