Con 483 voti favorevoli, 100 contrari e 37 astenuti il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione non vincolante che chiede il divieto di estrazione di gas e petrolio nelle regioni artiche nelle quali, secondo le stime, esisterebbe il 22% dei giacimenti di petrolio e gas non ancora scoperti.
Quella del parlamento di Strasburgo è una decisione importante, presa per tutelare un’area già pesantemente sfruttata e vulnerabile, ma anche per proteggere le popolazioni locali che ancora abitano quelle terre.
Inoltre, il parlamento ha reiterato la richiesta – già avanzata nel 2014 – di bloccare l’uso di olio combustibile per i trasporti marini nel Mare Artico.
Il Parlamento Europeo ha anche sottolineato che la risoluzione a favore dell’Artide è stata resta fortemente necessaria e urgente dall’incremento delle temperature che ha investito la regione e che ha portato allo scioglimento dei ghiacci.
I danni dei trasporti
Inoltre, è stato sottolineato come sia importante rivedere le rotte marittime. La via settentrionale che collega l’Europa all’Asia, passando dall’estremo nord della Russa, consente sì di accorciare del 40% la distanza dei trasporti tra il Vecchio Continente e l’Estremo Oriente, ma incide in maniera significativa sulle emissioni in mare.
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