Ecco un nuovo articolo tratto da Rivista Natura Air – il magazine digitale di Edinat
«In Tasmania?!?» Sulla carta è impossibile rendere l’espressione di sgomento dei miei amici quando ho detto loro che sarei partito per l’Overland Track, un trekking di settanta chilometri nel cuore della Tasmania. A nulla è servito spiegare che avrei respirato l’aria umida delle foreste pluviali, osservato echidne e vombati, dormito sotto le stelle dell’altro cielo e camminato per lunghe ore attraverso pianure fangose accompagnato dal cinguettio di uccelli di cui, francamente, non saprò mai il nome. Lo sgomento rimaneva lì, immutato sulle loro facce. Poco male. Sono partito lo stesso.
Ed eccomi dall’altra parte del mondo, nella grande e misteriosa Isola a Sud del continente australiano.
Dopo alcuni giorni trascorsi in un ostello di Launceston, nel Nord della Tasmania, mi dirigo alla volta del Visitor Centre del Parco Nazionale delle Cradle Mountains, da dove parte l’Overland Track. Il parco è un gioiello naturalistico: oltre a colorate foreste di eucalipto, laghi e paludi, custodisce le montagne più suggestive della Tasmania.
Dormo poco la notte prima della partenza. I dubbi sono sempre diabolicamente i soliti: «Avrò portato abbastanza cibo? La tenda reggerà le intemperie? Nevicherà? Avrò freddo? Avrò caldo?». Mi metto a leggere un po’, giusto per distrarmi, poi ripongo il libro appena fuori dal sacco a pelo e, ripassando nella mente la procedura di medicazione in seguito al morso di un serpente, lentamente mi addormento…
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