Giovani, occupati, amanti della tecnologia, rispettosi dell’ambiente e attenti al risparmio. Ecco l’identikit dei viaggiatori che scelgono il cosiddetto “ride sharing” in Italia. Lo ha scoperto BlaBlaCar, la piattaforma che mette in contatto automobilisti con posti liberi a bordo delle proprie auto, con persone in cerca di un passaggio che viaggiano verso la stessa destinazione. BlaBlaCar ha coinvolto i suoi utenti in una ricerca realizzata dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e le oltre 5mila risposte raccolte hanno permesso di tracciare il profilo degli italiani che amano condividere l’automobile per lunghi spostamenti e di scoprire le loro attitudini nei confronti della condivisione.
«La ricerca ha riservato molte sorprese, come la scoperta che i ride sharer italiani appartengano a fasce d’età e di reddito molto più elevate di quanto ci si potesse aspettare», ha rivelato Andrea Saviane, country manager Italia, «ma tra i dati che ci hanno stupito di più c’è quello sul passaparola: il 99% degli intervistati consiglia infatti il ride sharing ad altre persone». Oppure è stato a sua volta consigliato. Ma veniamo al vero e proprio identikit: il profilo che emerge è quello di un viaggiatore con un’età media di 31 anni; tra questi, la maggior parte ha un contratto a tempo indeterminato, un reddito lordo annuo di 24mila Euro circa e risiede nel Nord Italia. Ma notare infine che, nell’85% dei casi, il viaggiatore si dichiara sempre connesso a Internet, possiede uno smartphone e pensa al risparmio: la prima ragione per cui il ride sharing viene preferito ad altre modalità di viaggio è proprio quella economica, indicata sia da quanti usano il servizio come conducenti che da coloro che sono passeggeri.
Il ride sharer risulta smart anche perché si preoccupa dell’ambiente: il 61% degli utenti indica infatti la tutela ecologica tra le principali motivazioni per cui sceglie di utilizzare il servizio. E ha ragione: nel 58% dei passaggi offerti, il conducente riceve così tante richieste da riuscire a occupare tutti i posti liberi nella propria auto. Un dato da non sottovalutare, se si considera che ogni passeggero potrebbe circolare con un altro veicolo privato sulla stessa tratta, moltiplicando le emissioni di CO2.
[sc:AlessiaSironi ]
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