In seguito a tre anni di siccità record che ha prosciugato il territorio Californiano, nuove analisi della NASA dimostrano che sulla costa Ovest degli Stati Uniti ci sia acqua sufficiente per sopravvivere un solo anno e che servano circa 41mila miliardi di litri d’acqua per sanare la situazione.
I numeri sono stati forniti da satelliti climatici NASA, che hanno misurato il livello d’acqua dei bacini fluviali di Sacramento e di San Joaquin e riscontrato una situazione che genera grave allerta.
Secondo James Famiglietti, scienziato presso la NASA, ci vorranno anni per uscire da una siccità di questo tipo. Il deficit d’acqua riscontrato nei bacini fluviali supera di gran lunga il fabbisogno dei quasi 39milioni di residenti.
Risparmiare e riciclare
Nonostante non sia stata ancora sviluppata una strategia chiara su come affrontare la situazione, la creatività di ognuno e l’utilizzo della tecnologia stanno svolgendo un ruolo chiave per riciclare e risparmiare l’acqua.
Nel Sud della California, per esempio, si fa ampio uso di Pure Water, un impianto che tratta l’acqua con tre tecniche: filtrazione a membrana, osmosi inversa e disinfestazione ultravioletta. L’acqua viene così riciclata e spinta nelle falde acquifere locali, dove starà per sei mesi prima di venire mischiata ad altre fonti e resa potabile. Il direttore dei servizi pubblici di San Diego, Halla Razak, afferma che con Pure Water si ha l’obbiettivo, entro il 2023, di purificare 56milioni di litri d’acqua al giorno.
Tecnologie più casalinghe consistono nel disporre tubature su tetti, in grado di contenere acqua piovana, oppure di riciclare quella utilizzata durante i cicli di lavaggio. Non essendo potabile, quest’acqua può venire utilizzata per irrigare giardini o coltivazioni.
Altra misura adottata dai residenti californiani è di ridurre al minimo gli sciacquoni del gabinetto. “Può non essere ‘sexy’, ma è francamente la cosa più semplice e intelligente che potremmo fare” dice il presidente della Pacific Institute Peter Gleick.
Non poteva mancare l’utilizzo di App per tenere sotto controllo i consumi. Dropcounter, per esempio, trasforma l’attenzione verso le risorse idriche in un gioco tra familiari e amici contro cui gareggiare per aggiudicarsi il podio come miglior risparmiatore di acqua e denaro.
La parsimonia nell’utilizzo di questo bene comune è un dovere di tutti. Le risorse non sono illimitate e non si sa quanto ancora a lungo il loro sfruttamento rimarrà pubblico, visto che di fronte alle ricorrenti criticità di approvvigionamento alcune multinazionali, quali la Nestlé, ne propongono la privatizzazione.
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