Un animale antico e davvero singolare si aggirava per gli oceani terrestri cinquecento milioni di anni fa. Gli esperti lo descrivono come una specie di aragosta, dotato di sei lunghi artigli, quattro occhi e potenti tenaglie. Sarebbe l’antenato degli attuali artropodi, animali come le farfalle, i ragni e i granchi. La scoperta del fossile è avvenuta in Usa, a nord del parco nazionale di Kootenay, nei pressi delle Montagne Rocciose, noto per altre scoperte riconducibili a uno dei periodi più floridi dell’evoluzione animale: il cambriano.
Battezzato Yawunik kootenayi, fu probabilmente uno dei primi predatori in grado di dare un senso concreto al concetto di catena alimentare, che dagli esserini più piccoli portava a quelli più massicci e attrezzati per contrastare le numerose specie con cui condividevano l’habitat. La sua struttura anatomica, del resto (e la sua diffusione), non lascia dubbi: era un pericoloso e feroce cacciatore, capace di neutralizzare moltissime prede, grazie a un sofisticato apparato boccale e all’azione di appendici robuste e taglienti.
«Grazie a questa scoperta avremo la possibilità di fare luce sugli artropodi moderni», dice Cedric Aria, biologo evoluzionista dell’Università di Toronto, «con cui aveva molte caratteristiche in comune, fra cui un potente esoscheletro, il corpo segmentato e strutture facilmente assimilabili alle antenne dei moderni esapodi». Può dunque essere considerato il papà di tutti gli insetti e di altri animali come gli aracnidi che oggi popolano ogni angolo della Terra.
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