È stata arrestata in Tanzania la “regina dell’avorio”, per oltre 14 anni il punto di contatto in Africa tra il traffico internazionale illegale di avorio e i bracconieri.
Yang Feng Glan, cinese di 66 anni, è stata fermata da una task force specializzata della Tanzania, la National and Transnational Serious Crimes Investigation Unit (NTSCIU). Yang Feng Glan è la principale trafficante di avorio mai arrestata in quel Paese.
La donna è accusata di aver provocato l’uccisione di almeno 350 elefanti per contrabbandare zanne di avorio, per un controvalore di circa 7 milioni e mezzo di Euro. Yang è stata arrestata con due complici tanzaniani. Se verrà giudicata colpevole, la sua reclusione potrebbe essere molto lunga.
Una strage senza fine e senza vergogna
Il WWF ricorda che la Tanzania ha perso il 60% degli elefanti in appena 5 anni con un crollo della popolazione da 109 mila del 2009 a 43 mila esemplari nel 2014.
“Gli elefanti della Tanzania sono stati per anni un bersaglio facile per i bracconieri e i trafficanti, ma questo arresto mostra che il tempo degli intoccabili è ormai finito. Il lavoro congiunto di più forze investigative contro il crimine ambientale sta finalmente dando i suoi frutti. L’arresto della ‘regina dell’avorio’ è un successo enorme, ma le autorità ora non devono fermarsi: occorre subito inseguire il resto della rete criminale, altrimenti l’uccisione degli elefanti in Tanzania continuerà” ha dichiarato Amani Ngusaru, direttore del WWF Tanzania.
“La Tanzania ha aperto la strada, ora la Cina e gli altri paesi devono proseguire il lavoro smantellando la tela che è stata costruita in questi 14 anni” commenta Isabella Pratesi – direttore conservazione del WWF Italia.
Nella sua campagna “Crimini di Natura” il WWF ha denunciato che il giro di affari illegali di risorse naturali (avorio, corni di rinoceronte, pellami, animali vivi…) è di oltre 23 miliardi di dollari, il quarto mercato nero mondiale dopo droga, armi e esseri umani.
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